Il pugno di ferro del governo inizia ad abbattersi contro la causa palestinese, partendo direttamente dalle scuole e dall’attivismo giovanile. Con una decisione senza precedenti, infatti, il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ha disposto l’invio di ispettori in due istituti scolastici milanesi – l’Educandato statale Setti Carraro e il liceo Manzoni di Milano -, auspicando addirittura l’arresto degli studenti che stanno manifestando il loro sostegno alle azioni intraprese dalle sigle della resistenza palestinese. Buttandola, come era ampiamente prevedibile, sulla lotta contro l’«antisemitismo».
«Farò partire immediatamente nostre ispezioni nelle scuole coinvolte, chiedendo alla Procura di promuovere un’azione penale per odio razziale», ha affermato ieri mattina Valditara, mentre si trovava in visita alla Scuola della comunità ebraica di via Sally Mayer a Milano per portare solidarietà dopo gli attacchi di Hamas, riferendosi al contenuto di una serie di messaggi apparsi sulle pagine social di alcuni gruppi studenteschi. «Queste persone – ha detto ancora il ministro – devono essere perseguite dalla Procura della Repubblica e spero finiscano in prigione, sono di mentalità nazista, personaggi che devono essere isolati e condannati senza se e senza ma». Valditara ha dato mandato alla direttrice dell’ufficio scolastico regionale di predisporre una dettagliata relazione alla questura per i seguiti di competenza. Tra i messaggi presi di mira dal governo, ci sono “La Palestina vive! La Resistenza vive!” del Collettivo A112 dell’Educandato statale Setti Carraro e “Quant’è bello quando brucia Tel Aviv”, della Kurva Manzoni Antifa, gruppo che sostiene le attività sportive del liceo Manzoni (post che però, stando perlomeno al risultato dei primi accertamenti svolti dalla polizia, risulterebbe riconducibile a un solo studente – non ancora identificato – e non a tutto il collettivo).
A offrire sostegno alla causa palestinese si sono uniti anche gli studenti del movimento Osa di Roma, i quali hanno dichiarato che «terrorista è Israele» e che il movimento «si batterà nelle scuole» organizzando una agitazione studentesca nei territori di tutto lo Stivale «in solidarietà al popolo palestinese». I membri di Osa hanno affermato che «la controffensiva della resistenza palestinese di questi giorni è la naturale e legittima risposta alla barbara occupazione pluridecennale dei territori palestinesi da parte di Israele». Il collettivo ha definitivo «false e pretestuose» le dichiarazioni del ministro Valditara, che «dimostrano la volontà di attaccare e criminalizzare chi denuncia i crimini di Israele ed è per la libertà della Palestina».
[di Stefano Baudino]