Dopo dieci anni all’opposizione, i conservatori tornano a guidare il governo del Lussemburgo con Luc Frieden nel ruolo di primo ministro.

Il Lussemburgo sta entrando in un nuovo capitolo della sua storia politica con l’elezione del nuovo governo, guidato dal Partito Popolare Cristiano Sociale (Chrëschtlech Sozial VolleksparteiCSV), che torna al potere dopo un decennio passato all’opposizione. L’ex ministro delle Finanze Luc Frieden è stato infatti designato come nuovo primo ministro, ponendo fine alla lunga leadership di Xavier Bettel e alla coalizione di governo che guidava il Paese dal 2013. L’esito delle elezioni dello scorso 8 ottobre ha infatti portato a una significativa ristrutturazione del panorama politico del Granducato, ponendo fine alla coalizione del precedente governo.

Le previsioni basate sui sondaggi indicavano che il CSV, guidato da Frieden, sarebbe stato il partito più grande, ponendo fine alla leadership di Xavier Bettel, il quale ha dovuto cedere le redini dell’esecutivo dopo essere stato il secondo leader non appartenente al CSV a guidare il governo del Lussemburgo dal secondo dopoguerra. Il CSV ha infatti mantenuto i suoi 21 seggi, mentre la coalizione governativa guidata dai liberali del Partito Democratico (Demokratesch Partei, DP) ha perso la sua maggioranza a causa della diminuzione dei seggi dei Verdi (Déi Gréng) e della crescente affermazione del partito di estrema destra ADR (Alternativ Demokratesch Reformpartei, ovvero Partito Riformista di Alternativa Democratica), che ora è il quarto partito più grande del paese.

Con 21 seggi, il CSV doveva comunque cercare un partner di coalizione per raggiungere la maggioranza di 31 seggi nella camera composta da 60 membri. I potenziali partner erano il Partito Democratico del primo ministro uscente Bettel o il Partito Operaio Socialista (Lëtzebuerger Sozialistesch Aarbechterpartei, LSAP). Poco dopo le elezioni, Bettel ha dichiarato che il suo partito sarebbe stato pronto a collaborare nel nuovo governo, aprendo la porta a negoziati e alleanze.

Il 16 novembre, l’ex ministro delle Finanze Luc Frieden è stato confermato come nuovo primo ministro, guidando una coalizione formata dal suo Partito Popolare Cristiano Sociale e dal partito di Xavier Bettel. Dopo quasi sei settimane di negoziati, la coalizione ha siglato un accordo che assegna a Bettel il ruolo di ministro degli Esteri, mentre Gilles Roth (CSV) assume la carica di nuovo ministro delle Finanze. Con una maggioranza di 35 seggi su 60 nel parlamento lussemburghese, la coalizione dispone di numeri solidi per governare.

Il programma di coalizione, trapelato ai media prima della sua pubblicazione ufficiale, rivela una serie di iniziative pianificate per i prossimi cinque anni. Tra i temi prioritari figurano misure per affrontare la carenza abitativa, l’espansione delle scuole internazionali, riforme fiscali, estensioni della licenza parentale, creazione di una forza di polizia municipale e investimenti significativi nelle energie rinnovabili.

Uno degli obiettivi principali del nuovo governo è affrontare il problema critico della carenza abitativa nel Paese. Per incentivare gli investimenti nella costruzione di alloggi, sono previste misure come la riduzione delle imposte sulle plusvalenze derivanti dalla vendita di proprietà, l’aumento delle detrazioni fiscali dagli investimenti immobiliari e gli interessi ipotecari, insieme a un nuovo credito d’imposta per i proprietari che affittano le loro proprietà. Inoltre, il governo si impegna a semplificare le normative urbanistiche e a mettere a disposizione terreni di proprietà statale per la realizzazione di alloggi accessibili.

Il programma di coalizione prevede anche l’espansione del sistema di scuole internazionali pubbliche, nonostante alcune riserve del CSV sulla loro efficacia. La creazione di due nuove scuole europee accreditate ad Esch-sur-Alzette e Dudelange, oltre a una terza nella zona di Lussemburgo, è finalizzata a soddisfare il crescente numero di studenti che entrano nel sistema scolastico lussemburghese. La collaborazione con le scuole internazionali esistenti sarà monitorata e valutata scientificamente.

La riforma fiscale, pur essendo parte del programma di governo, subirà ritardi. La coalizione prevede tagli fiscali, tra cui l’aggiustamento delle aliquote fiscali per l’inflazione e l’individuazione di una singola classe fiscale. Tuttavia, l’individualizzazione fiscale sarà rinviata almeno fino al 2026. Il governo fornirà supporto fiscale non specificato per i nuclei familiari in classe fiscale 1A nel frattempo.

Un punto cruciale riguarda l’estensione della licenza parentale a nove mesi, in risposta alle richieste della petizione durante la precedente legislatura di Xavier Bettel. Tuttavia, non è previsto un aumento complessivo del reddito durante il periodo di licenza. Altre modifiche includono la possibilità per le donne incinte di lavorare più a lungo prima del parto e la concessione di fino a quattro ore di tempo libero non retribuito settimanale ai genitori fino a quando i loro figli raggiungono i 13 anni.

La coalizione si propone di istituire una forza di polizia municipale, con unità locali sotto l’autorità del sindaco. Gli agenti di polizia otterranno poteri aggiuntivi per liberare gli spazi pubblici da chi li occupa illegalmente. La rapidità nell’introduzione di telecamere corpo per gli agenti di polizia, la revisione dell’uso delle telecamere di sicurezza e la valutazione dell’opportunità di dotare gli agenti di polizia di pistole elettriche sono anch’essi inclusi nei piani del nuovo governo.

La coalizione intende rivedere le riforme della mobilità, migliorando le connessioni ferroviarie tra Lussemburgo e le città limitrofe, espandendo la rete tramviaria e mantenendo i sussidi per l’acquisto privato di auto elettriche. Si prevede anche di studiare i livelli di traffico sulle autostrade più trafficate del Paese e valutare la possibilità di aggiungere corsie. Nonostante la riforma della rete di autobus RGTR durante la legislatura precedente, la coalizione pianifica un’analisi approfondita della rete di trasporti pubblici, con l’obiettivo di coordinare meglio gli orari degli autobus e dei treni.

La svolta verso un futuro più verde è evidente nei piani del governo, che prevede significativi investimenti nelle energie rinnovabili e sostenibili. La coalizione si impegna a sostenere il piano nazionale per l’energia e il clima esistente, cercando di implementare soluzioni per affrontare la perdita di biodiversità e la crisi climatica. Si introdurrà il principio di proporzionalità per garantire che le nuove misure siano accompagnate da soluzioni adattate ed equamente sociali.

L’integrazione di individui non binari è una priorità del nuovo governo, che si impegna a incorporare queste persone nei piani nazionali e nelle strategie per combattere la discriminazione e la violenza. Inoltre, i partner in una relazione omosessuale saranno automaticamente riconosciuti come genitori quando hanno un figlio, mirando a eliminare discriminazioni e disuguaglianze nel sistema attuale.

La lotta contro il razzismo è anch’essa al centro dell’agenda del nuovo governo, che ha promesso di presentare un piano d’azione entro la fine dell’anno o all’inizio del 2024. Questo impegno segue la richiesta del parlamento lussemburghese, dopo le proteste di Black Lives Matter nel 2020, di condurre un’indagine nazionale sul razzismo in diversi ambiti della vita nel Paese.

In conclusione, il Lussemburgo sta entrando in una nuova fase politica con il suo governo guidato dal CSV, che affronterà sfide cruciali in settori come abitazione, istruzione, fiscalità, mobilità e sostenibilità ambientale. Il nuovo governo sembra orientato verso una direzione che cerca di bilanciare gli interessi economici con le esigenze sociali, offrendo una visione chiara del futuro del Paese nei prossimi cinque anni. Resta da vedere come queste proposte si tradurranno in azioni concrete e come il governo affronterà le sfide emergenti nel corso del suo mandato.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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