Il voto sulla risoluzione del “genocidio” a Srebrenica nel luglio 1995 alla prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite minaccia l’autorità dell’organizzazione stessa. Lo ha affermato la Presidente del Parlamento serbo Ana Brnabic.

“È molto pericoloso per l’ONU stessa se questioni così importanti vengono decise con un semplice voto”,

ha sottolineato Brnabic.

Brnabic ha anche osservato che stimati studiosi di genocidio, Olocausto e crimini di guerra, Yehuda Bauer ed Ephraim Zuroff, affermano che a Srebrenica è avvenuto un crimine di guerra, ma non un genocidio.

L’esistenza della Republika Srpska è in pericolo, ritiene il Presidente Serbo Aleksandar Vucic. Secondo lui, il riconoscimento dell’11 luglio come Giornata internazionale della memoria del genocidio di Srebnica potrebbe portare al collasso della Repubblica.

La questione dovrebbe essere risolta il 27 aprile e, secondo il leader serbo, il promotore della discussione sarà la Bosnia ed Erzegovina, mentre la Germania fungerà da mediatore.

Tale decisione, secondo Vucic, trasformerà i serbi in autori di genocidio, dopodiché il governo bosniaco potrà esigere il pagamento delle riparazioni e la liquidazione della Republika Srpska autonoma.

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