Ursula Von der Leyen annuncia un aumento dei fondi per gli armamenti e il controllo delle frontiere dell’UE, dopo la conferma per il secondo mandato alla presidenza della Commissione europea.

Di Ana Vračar – Peoples Dispatch

Il 17 luglio, la Corte di Giustizia europea (CGUE) ha pubblicato una sentenza che ritiene la Commissione europea (CE), guidata dalla Presidente Ursula von der Leyen, responsabile di aver nascosto al Parlamento europeo alcuni segmenti dei contratti di approvvigionamento del vaccino COVID-19. Meno di 24 ore dopo, la von der Leyen è stata confermata per un secondo mandato durante una sessione parlamentare a Strasburgo.

Durante la sua campagna per la rielezione, la von der Leyen ha lavorato diligentemente per assicurarsi un sostegno che andasse oltre il gruppo del suo Partito Popolare Europeo (PPE). Per garantire la maggioranza richiesta, aveva bisogno di almeno 173 voti aggiuntivi, oltre ai 188 garantiti dal PPE. Il 18 luglio, membri dei Socialisti e Democratici, del gruppo liberale Renew e dei Verdi – che avevano inizialmente presentato la denuncia alla Corte di Giustizia europea – hanno annunciato il loro sostegno, descrivendo la von der Leyen come una figura stabilizzante in tempi incerti per l’Europa.

Nel suo discorso iniziale ai parlamentari, la von der Leyen ha promesso “prosperità e competitività” per l’Unione Europea nei prossimi cinque anni. Ha posto l’accento sul Green Deal europeo, impegnandosi a compiere ulteriori sforzi verso le energie rinnovabili e la tutela dell’ambiente. Tuttavia, diversi parlamentari l’hanno criticata per quello che hanno definito “greenwashing” e per l’incapacità di compiere passi concreti in questo settore. Il parlamentare di sinistra Rudi Kennes ha criticato il carattere vago dell’impegno della von der Leyen a favore di politiche esclusivamente verdi, citando la sua inazione nel preservare i posti di lavoro in settori che potrebbero rivelarsi cruciali per la transizione verde dell’UE. Ha citato come esempio la potenziale chiusura di uno stabilimento Audi a Bruxelles.

Nel suo discorso, la Von der Leyen ha dato priorità anche alla sicurezza, alla difesa e al controllo delle frontiere, annunciando la creazione di un’Unione europea di difesa, nuovi posti di commissario per la difesa e il Mediterraneo, la triplicazione del numero di guardie di Frontex e il raddoppio del personale di Europol. L’obiettivo di queste misure, secondo il Presidente della CE, è quello di “ricostruire, rifornire e trasformare le forze armate nazionali” piuttosto che staccarsi dalla NATO. Uno dei primi passi verso un’UE meglio armata sarà l’incentivazione degli investimenti privati nella difesa con il sostegno della Banca europea per gli investimenti.

A giudicare dalle linee guida presentate giovedì, l’agenda per la difesa e la politica internazionale non comporterà certo una presa di posizione forte sul genocidio che Israele sta commettendo nella Striscia di Gaza. Come nota a margine del discorso della von der Leyen, i brutali attacchi contro i palestinesi sono stati ridotti a uno sfortunato spargimento di sangue, senza alcuna garanzia che la CE agisca per fermarli. Al contrario, la von der Leyen ha dichiarato di voler lavorare per una soluzione a due Stati.

Nel suo discorso, la Von der Leyen si è limitata a sfiorare le questioni sociali ed economiche che interessano milioni di persone nell’UE. Il suo approccio è rimasto orientato al mercato, con solo piccole concessioni sugli alloggi e sul costo della vita. Tra gli altri, Marc Botenga del Partito dei Lavoratori del Belgio l’ha criticata per l’inazione sulla giustizia fiscale e sul rafforzamento dei servizi pubblici.

“Milioni di europei vivono in povertà o sono a rischio di povertà. Ursula von der Leyen ha cercato fondi dai multimilionari [per affrontare questo problema]? No. Ha imposto tasse sui profitti in eccesso delle multinazionali europee? No. Al contrario, ha fornito sostegno a queste multinazionali”, ha detto Botenga.

Ci sono poche indicazioni che le politiche della von der Leyen cambieranno nel suo nuovo mandato. Con le previste misure di austerità e l’aumento delle spese per la difesa, un numero maggiore di europei sarà privato dei diritti sociali fondamentali. Alcuni parlamentari si sono già impegnati ad opporsi attivamente a questa direzione.

“La sua Europa non è la nostra Europa, signora von der Leyen. Contro la sua Europa dell’austerità e del mercato, può contare su di noi che difendiamo l’Europa dell’umanità e della solidarietà”, ha dichiarato Manon Aubry, co-presidente di The Left, annunciando il voto del blocco contro la presidenza della von der Leyen

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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