Il 25 Luglio un gruppo di aerei militari russi e cinesi ha effettuato un sorvolo nelle acque internazionali vicino all’Alaska, suscitando l’allarme dei media internazionali e dei sistemi di sicurezza occidentali.

Due bombardieri nucleari cinesi e due russi sono stati intercettati e monitorati dai caccia delle forze aeree statunitensi e canadesi.

Nonostante le rassicurazioni del Ministero della Difesa cinese, che ha dichiarato l’assenza di operazioni ostili verso terzi, questo episodio rappresenta un’importante dimostrazione di forza in un contesto geopolitico già teso.

Caccia cinesi e russi nei cieli dell’Alaska. Un nuovo capitolo della Guerra Fredda

Il Comando Nordamericano di Difesa Aerospaziale (NORAD) ha rilasciato un comunicato ufficiale riguardo all’evento, sottolineando che jet statunitensi e canadesi hanno individuato, tracciato e intercettato due bombardieri russi Tupolev TU-95 e due cinesi Xian H-6.

Sebbene NORAD abbia precisato che l’operazione non rappresentava una minaccia immediata, la situazione ha messo in evidenza il rafforzamento dei legami tra Russia e Cina nel settore militare, in particolare nella cooperazione nucleare.

Questo sviluppo potrebbe alterare gli attuali equilibri di deterrenza, sollevando preoccupazioni significative per il Pentagono.

Dichiarazioni dalla Russia

Il Ministero della Difesa russo ha confermato l’operazione, descrivendola come un pattugliamento in una nuova area di collaborazione sopra l’Artico e il Pacifico settentrionale, della durata di cinque ore.

La missione è stata supportata dai caccia Sukhoi Su-30 e Su-35. Mosca ha sottolineato che il volo è stato condotto nel rispetto dello spazio aereo delle nazioni vicine, evidenziando la flessibilità delle norme internazionali in questo contesto.

I pericoli degli ‘incidenti’

Le operazioni si sono svolte all’interno della “Zona di identificazione di difesa aerea“, una sorta di cuscinetto convenzionale oltre i confini aerei nazionali. Tuttavia, la natura di queste aree, auto-dichiarate, comporta rischi di incidenti dovuti a errori di calcolo.

L’abbattimento di un bombardiere nucleare, infatti, potrebbe facilmente scatenare un conflitto su larga scala.

La posizione della Cina

Anche la Cina ha confermato il pattugliamento congiunto, precisando che è avvenuto sul Mare di Bering. Il Ministero della Difesa cinese ha ribadito che queste manovre erano pianificate da tempo e non sono dirette contro alcun Paese.

Pechino sottolinea che il pattugliamento ha lo scopo di rafforzare la fiducia reciproca con Mosca e non è correlato alla situazione internazionale attuale.

Una nuova alleanza strategica

Dopo l’invasione dell’Ucraina e le conseguenti sanzioni occidentali, la cooperazione militare tra Russia e Cina è aumentata significativamente. Questa nuova alleanza, sempre più solida, desta preoccupazione tra i paesi occidentali. Lo scorso anno, una potente flotta congiunta russo-cinese ha condotto esercitazioni al largo dell’Alaska, mentre finora le operazioni di pattugliamento aereo si erano limitate all’area intorno al Giappone.

Prima del 2022, il rapporto tra Pechino e Mosca era caratterizzato da un interesse reciproco piuttosto che da un’alleanza formale. Tuttavia, le recenti dinamiche geopolitiche hanno contribuito a rafforzare questo legame, sollevando interrogativi sulla capacità dell’Occidente di mantenere separate le due potenze.

Le dichiarazioni di Avril Haines, direttrice dell’Intelligence Nazionale, e Jeffrey Kruse, direttore della Defense Intelligence Agency, indicano che le sanzioni occidentali potrebbero aver accelerato questa nuova alleanza. La domanda fondamentale è se la creazione di un blocco Cina-Russia fosse inevitabile o se le azioni dell’Occidente abbiano contribuito a consolidarlo

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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