Fausto Anderlini

Se oggi la destra mette in campo riforme aberranti ed è zerbino atlantista è anche perchè il terreno è stato ben dissodato dalla sinistra ‘revisionista’ della quale Repubblica è stata sostenitrice zelante e che oggi ripropone nonostante i disastri accumulati.

Sempre quei tromboni di Repubblica

Scrive Ezio Mauro nell’editoriale su Repubblica (il giornale che fieramente contesta con il taccuino quotidiano di Molinari, tratto dai bollettini Nato, la guerra ibrida di Putin, facendoci molto divertire. Ieri ad esempio ci ha informato su uno chef francese ingaggiato da Putin forse per avvelenare gli atleti israeliani…): “Non si capisce perché di fronte all’estremismo di questa destra, all’eredità non risolta del neofascismo, allo scarto in Europa, ci sia voluto tanto tempo per costruire un’alternativa credibile”.

Quella che oggi egli intravede nel ricostituirsi della coalizione del centro-sinistra come alleanza repubblicana, analogamente al caso francese, con la convergenza della sinistra al secondo turno su Macron. E, indomitamente, conclude: “Guai oggi a sprecare l’occasione per diventare la prima forza nazionale a sostegno della liberal democrazia, un nuovo orizzonte valoriale nel quale può trovare compimento tutta la storia della sinistra italiana, riscattando i suoi errori e persino i suoi ritardi”.

Perchè tanto tempo? Eppure dovrebbe ben saperlo l’ispirato ‘maestro’. Perchè Letta e, il Pd, con la Repubblica a strombazzare in testa al corteo, e Mattarella a tramare da tergo, decisero di isolare Conte, accusato di aver fatto cadere Draghi (un governo che accoglieva una parte non residua della destra antiliberale) e di essere disallineato rispetto alla Nato, aprendo così la strada alla Meloni e a FdI giudicati comunque un baluardo affidabile se non della democrazia liberale sicuramente della ‘civiltà occidentale’.

Perchè, in sintesi, il gotha ‘liberal-democratico’ orripilato dall’esperienza del governo ‘giallo-rosso’ e unito alla destra in una campagna a testate unificate (vero esempio di pluralismo dell’informazione!), decise di saltare una mano nella partita in attesa di un secondo tempo/turno più favorevole.

Occasione ora dischiusa dall’incipiente marginalizzazione dell’anomalia contiana se non dalla sua liquidazione finale (probabilmente l’intento dell’ultima uscita di Grillo: pur sempre a suo tempo un frequentatore del Britannia e corifeo di Draghi….).

Errori e ritardi della sinistra nella promozione dei valori liberal-democratici? Certamente. Però bisogna intendersi. Quei valori sono storicamente incarnati nell’esperienza italiana alla Carta Costituzionale, secondo una versione che mentre rispetta in modo adamantino la forma parlamentare, la tripartizione dei poteri, la libertà di espressione e l’intera gamma dei diritti individuali, la promozione della partecipazione collettiva chiama a rimuovere gli ostacoli sociali, in primis le diseguaglianze, che ne minacciano l’esercizio.

Una costituzione che inoltre ripudia la guerra ed è orientata a un internazionalismo coesistente. Dunque qualcosa di più e di diverso rispetto al ‘liberalismo’. Una democrazia autentica, non formale, socialmente e politicamente orientata.

Ebbene la sinistra italiana non ha nulla da rimproverarsi in proposito, almeno finchè è stata rappresentata dai partiti storici del socialismo (il Pci in primis: baluardo della lotta antifascista e impegnato attore costituente).

Almeno sino a che non è uscita dall’alveo cominciando a inseguire un riformismo liberal-democratico che si è attivamente impegnato nella demolizione di parti importanti della Costituzione. Se oggi la destra mette in campo riforme aberranti è anche perchè il terreno è stato ben dissodato dalla sinistra ‘revisionista’ della quale anche l’elzevirista Mauro è stato emulo zelante.

Se questo è l’ordito del ‘nuovo orizzonte valoriale’ (‘nuovo’ !) l’odore che emana è tale da rendere difficile persino turarsi il naso.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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