GUERRA: PIU’ REALISTI DEL RE

Da vergognarsi, più realisti del re. Il Pd con alcuni esponenti di punta interviene contro il Ministro degli esteri Tajani per il suo “no” all’uso sul territorio russo delle armi italiane (intervista ieri al Corsera). Non che le parole di Tajani abbiano molto peso e credibilità stante la linea seguita dal governo Meloni, una linea atlantista che pur con diverse sfumature sostiene la guerra a oltranza della Nato e dell’Ucraina contro la Russia anche se questo può comportare attacchi in territorio russo. Una linea scellerata destinata ad allargare la guerra, ad aumentare i rischi di una guerra nucleare. Ma che siano esponenti del Pd che escludano alcun dubbio in proposito è semplicemente scandaloso. Il Pd è diventato sempre più il partito della guerra e del riarmo alla stessa stregua della destra. Può un partito di questo genere rappresentare un argine alla destra? No. Per ergere questo argine è necessario un intervento soggettivo di cultura politica quale appunto la cultura della pace. L’antifascismo è cultura di pace, l’idea di un mondo dove la guerra sia definitivamente bandita. Non altro. (e.l.)

Ezio Locatelli PRC

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