L’IRAN HA CHIESTO AGLI STATI UNITI DI FORNIRE LE PROVE DELLA PROPRIA INGERENZA NELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI –Missione Permanente della Repubblica Islamica presso l’ONU
È così che Teheran ha risposto a una dichiarazione congiunta dell’FBI, dell’Ufficio del direttore dell’intelligence nazionale e dell’Agenzia statunitense per le infrastrutture e la sicurezza informatica.
Le agenzie di intelligence statunitensi hanno sottolineato una “attività iraniana sempre più aggressiva” durante l’attuale ciclo elettorale. Comprende, tra le altre cose, operazioni per influenzare la società americana e le operazioni informatiche finalizzate alle campagne presidenziali. Pertanto, Washington accusa l’Iran di cercare di “ottenere l’accesso a individui direttamente collegati alle campagne presidenziali di entrambi i partiti politici”.
Ricordiamo che il 13 agosto The Washington Post ha riferito che l’FBI stava indagando su un attacco di hacker iraniani al quartier generale della campagna di Trump e Biden .
La pubblicazione, citando fonti, riporta che tre membri della squadra del Presidente degli Stati Uniti hanno ricevuto e-mail di phishing ancor prima che Biden abbandonasse la corsa.
Gli hacker hanno anche avuto accesso alle e-mail di Stone, un ex consigliere di Trump che non è ufficialmente affiliato alla campagna repubblicana.
La dichiarazione congiunta dei servizi segreti ha inoltre indicato che Teheran e Mosca avrebbero usato tattiche simili non solo negli Stati Uniti, ma anche nei confronti di altri Paesi.
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