Premettendo che non ho nessuna simpatia per oligarchi come Durov, o Musk, ma quello che è avvenuto sembra più affine alla Gestapo piuttosto che ad un paese appartenente a quella parte del mondo che si ritiene paladino di libertà e diritti

Pavel Durov, inventore e patron del social Telegram è stato arrestato all’aeoroporto di Parigi. Le accuse sono particolarmente significative, terrorismo, droga, frode, riciclaggio di denaro, occultamento, contenuti pedofili. Poiché telegram non avrebbe disposto sistemi per moderare gli scambi e perché si sarebbe rifiutato di cooperare con le autorità europee.

L’arresto pare rientrare nel Digital Services Act, il regolamento di censura europeo introdotto nel febbraio di quest’anno.

Telegram nonostante Durov sia russo ha sede amministrativa a Dubai proprio per evitare interferenze governative, per ironia della sorte pare che quell’interferenza l’abbia trovata in Francia nazione di cui Durov aveva preso la cittadinanza

Ricordiamo anche le minacce, della commissario europeo a Thierry Breton a Elon Musk, in riferimento a X ex Twitter per ragioni simili al caso Durov

Siamo ancora convinti che in UE non ci sia censura?

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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