Che le cose nel Venezuela del presidente socialista Maduro stiano migliorando è facile capirlo: i media filo USA, compresi quelli italiani, non parlano più di economia venezuelana.
Forse perché dovrebbero dire che la crescita del PIL nel 2024 supererà il 10% (nei primi 6 mesi è aumentato dell’8,58%), che la moneta nazionale (il bolivar) non si sta svalutando da mesi rispetto al dollaro e che l’inflazione sta tornando ai valori di prima dell’inizio delle sanzioni e della guerra economica ancora in corso.
Dovrebbero anche dire che questi successi non sono stati ottenuti con tagli ai programmi sociali, ma al contrario, con un aumento di tutti i programmi del governo in favore della popolazione, sostenuti sia da un aumento delle entrate in valuta estera che da quello delle entrate fiscali, cresciute del 143% per un boom nei consumi e nelle vendite.
La Banca Centrale del Venezuela ha emesso due giorni fa il comunicato con il valore della inflazione nel paese a settembre 2024: 0,8%.
Nel primo trimestre del 2024 il valore dell’inflazione era stato del 4,1%, nel secondo trimestre del 4,5 e nel terzo trimestre del 2,9%.
Un netto calo rispetto a quella dei primi anni del blocco economico commerciale deciso dagli Stati Uniti contro il paese caraibico e ancora in corso.
Se pensiamo che in Argentina, paese dove ha vinto l’ultra destra filo USA del presidente Milei, l’inflazione annua attualmente è la più alta del mondo con oltre il 230% tra proteste, licenziamenti e privatizzazioni, ma la notizia passa sotto silenzio, ci rendiamo conto di come i media contribuiscono a distorcere la percezione della realtà nel pubblico a cui si rivolgono.
Rete solidarietà rivoluzione bolivariana
Il link con i dati ed i grafici della Banca Centrale del Venezuela
https://www.bcv.org.ve/notas-de-prensa/inflacion-de-septiembre-disminuyo-con-respecto-al-mes-previo-y-continua-registrando