Dopo gli ottimi riscontri delle europee e delle legislative, il PTB continua a crescere nelle elezioni comunali e provinciali, guadagnando 258 eletti nei consigli locali, rispetto ai 169 del 2018. Forte nei bacini industriali e tra i giovani, il PTB consolida il suo radicamento nazionale.

Lo scorso 13 ottobre, hanno avuto luogo le elezioni provinciali e comunali in Belgio, nel momento in cui il Paese si trova ancora in una fase di contrattazioni per la formazione del governo federale, dopo che le legislative dello scorso giugno hanno restituito un quadro di un parlamento assai frammentato, lasciando per il momento ancora in carica l’esecutivo guidato da Alexander De Croo.

Dopo aver ottenuto risultati positivi sia alle elezioni europee che a quelle nazionali, il Parti du Travail de Belgique (PTB) ha proseguito la sua traiettoria ascendente, guadagnando terreno in tutte le province nelle quali ha presentato una propria lista. “Un terzo dei nostri eletti sono operai e uno su sei ha meno di 30 anni. Questo offre belle prospettive“, ha affermato Peter Mertens, segretario generale del PTB, nella sua disamina post-elettorale. “Il PTB avanza nelle tre regioni del paese, nelle Fiandre, a Bruxelles e in Vallonia. Con questi risultati, il nostro partito passa da 169 eletti locali nel 2018 a 258 oggi“.

Mertens ha anche sottolineato che il PTB ha ottenuto i suoi migliori risultati nei bacini industriali del nostro paese, in particolare nell’asse industriale Charleroi-Liegi, dove ha superato addirittura il 18% delle preferenze, ma anche in altri comuni come Anversa, Mouscron e Genk, dimostrando il forte radicamento del Partito del Lavoro nella classe operaia.

Allo stesso tempo, il Mouvement Réformateur (MR), principale forza del centro-destra francofono, non ha ottenuto la schiacciante vittoria che in molti si aspettavano in Vallonia e a Bruxelles. Sia a Charleroi che a Bruxelles, invece, il PTB ha dato filo da torcere al partito guidato da Georges-Louis Bouchez, dando vita ad un vero e proprio testa a testa. “Stiamo lavorando per tradurre i nostri buoni risultati in maggioranze progressiste dove possibile“, ha commentato Mertens.

Bruxelles, in particolare, il PTB ha ottenuto risultati notevoli in diversi comuni, come Molenbeek e a Forest, dove il partito ha raggiunto rispettivamente il 21% e il 22% delle preferenze. Ancora meglio il riscontro di Saint-Gilles, storica roccaforte della sinistra nella capitale, dove il Partito del Lavoro si afferma come secondo partito con il 24,4% dei voti validi, mentre il PTB entra per la prima volta nei consigli comunali di Jette ed Etterbeek, con risultati superiori al 10%. “Nella maggior parte dei grandi comuni della regione di Bruxelles, contribuiamo a rendere la sinistra maggioritaria: Bruxelles-Ville, Schaerbeek, Saint-Gilles, Molenbeek, Anderlecht, Forest, Ixelles… Ora stiamo lavorando per tradurre questi risultati in maggioranze comunali dove possibile“, ha detto Mertens.

In Vallonia, il PTB ha raggiunto risultati record sia a Liegi che a Charleroi, con il 18% delle preferenze, ma i migliori riscontri sono arrivati da La Louvière (19,4%) e soprattutto Mouscron, dove il Partito del Lavoro ha ottenuto il secondo posto superando la soglia del 20%, nonostante partecipasse per la prima volta in assoluto alle elezioni in questo comune. Il PTB ha poi ottenuto un seggio anche nel comune di Mons, considerato quasi inaccessibile vista la forte presenza del Parti Socialiste (PS) del sindaco Nicolas Martin e la contemporanea candidatura del leader di MR, Bouchez.

Nelle Fiandre, il risultato di maggior rilievo per il PTB proviene da Anversa, dove raggiunge il 20% in un centro di grande importanza e storicamente ostile alla sinistra radicale. Qui, il Partito del Lavoro ha dato addirittura filo da torcere alla candidatura di Bart de Wever, leader nazionale del principale partito della destra fiamminga, Nieuw-Vlaamse Alliantie (N-VA), che generalmente non ha rivali nel principale porto belga. Ad Anversa, la sinistra raggiunge collettivamente il 43,8%, cosa che non si era mai verificata negli ultimi cinquanta anni.

Il PTB ha ottenuto riscontri incoraggianti anche negli altri principali centri fiamminghi, come Genk, dove ha raddoppiato i propri consensi, o Mechelen, dove li ha addirittura triplicati, mentre ad Ostende ha eletto per la prima volta di sempre un proprio rappresentante.

Nella regione fiamminga, le elezioni sono state osservate con particolare attenzione in quanto si trattava della prima tornata elettorale dall’abolizione dell’obbligo di voto nelle Fiandre. “Il 30-40% delle persone non è andato a votare. Circa 1,8 milioni di fiamminghi sono rimasti a casa. Questo rappresenta un indebolimento storico della democrazia locale. Gli operai che lavorano a turni e le cassiere dei supermercati che non hanno potuto votare, molti giovani che si sono disaffezionati, strati popolari che si sono allontanati“, ha commentato Mertens. “Dobbiamo anche considerare i nostri risultati in questo contesto. Grazie a una campagna incredibile siamo riusciti a mobilitare molte persone e stiamo progredendo complessivamente nelle Fiandre“.

A livello provinciale, come detto, il PTB ha guadagnato consensi in tutte le province dove ha presentato una propria lista, ovvero nove su dieci, con l’unica eccezione della provincia del Lussemburgo. In cinque di queste, il Partito del Lavoro ha eletto almeno un proprio rappresentante nel consiglio provinciale: nella provincia di Anversa, il PTB ha ottenuto il 7,33% dei consensi, portando la propria rappresentanza da uno a due eletti; nel Brabante Vallone, il PTB ha partecipato per la prima volta alle elezioni provinciali, raggiungendo il 6,63% dei consensi e conquistando due scranni; nella provincia di Hainaut, il Partito del Lavoro ha raggiunto un eccellente 13,77%, passando da tre a quattro consiglieri eletti; nella provincia di Liegi, il riscontro risulta ancora migliore, con il 14,11% dei consensi e otto seggi conquistati, con un incremento di due; infine, nella provincia di Namur, il PTB ottiene il 10,18%, ottenendo due seggi contro l’unico scranno conquistato nel 2018.

Stiamo costruendo una forza che è qui per rimanere, sul campo. Credo davvero che la forza collettiva sia l’unico modo per andare avanti e costruire a lungo termine“, ha detto il segretario generale Mertens nella parte conclusiva del suo discorso di analisi. “Chi guarda in basso non vedrà mai il sole. Noi guardiamo verso l’alto, guardiamo avanti, costruiamo passo dopo passo un’alternativa sociale sul campo, insieme a voi“.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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