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Redazione di Pisa

Il Tri­bu­na­le di Udi­ne, chia­ma­to a indi­vi­dua­re le respon­sa­bi­li­tà del­la mor­te di Loren­zo Parel­li, stu­den­te impe­gna­to nel­lo sta­ge scuo­la lavo­ro in una fab­bri­ca, ha con­dan­na­to a 3 anni di reclu­sio­ne l’operaio inca­ri­ca­to quel gior­no di affian­ca­re lo sta­gi­sta, a 2 anni e 4 mesi il tutor azien­da­le che in quel gior­no era assen­te dal lavo­ro cau­sa covid, pat­teg­gian­do infi­ne una mul­ta di 23 mila euro con la pro­prie­tà del­la azien­da.

Giu­sti­zia è fat­ta? A noi sem­bra pro­prio di no fer­mo restan­do che non ci sarà sen­ten­za per ripor­ta­re in vita un gio­va­ne di 18 anni che, attra­ver­so uno sta­ge, era cer­to di acqui­si­re com­pe­ten­ze e cono­scen­ze per tro­va­re un impie­go rispon­den­te al suo tito­lo di stu­dio.

Ora non entre­re­mo nel meri­to di que­sta sen­ten­za con­sa­pe­vo­li che a paga­re non saran­no quan­ti han­no pen­sa­to a que­sti assur­di sta­ges che dovreb­be­ro par­ti­re inve­ce di labo­ra­to­ri sco­la­sti­ci moder­ni, effi­cien­ti e fun­zio­nan­ti per accom­pa­gna­re poi stu­den­ti e stu­den­tes­se nel­le azien­de sen­za esse­re impie­ga­ti diret­ta­men­te nel­le atti­vi­tà pro­dut­ti­ve maga­ri in sosti­tu­zio­ne di qual­che dipen­den­te a tem­po deter­mi­na­to o per alleg­ge­ri­re i cari­chi di lavo­ro sem­pre meno soste­ni­bi­li.

Le nor­me in mate­ria di sta­ges non sem­pre sono sta­te rispet­ta­te e pro­va ne sia­no gli stu­den­ti dece­du­ti in azien­da o infor­tu­na­ti­si.

Sareb­be da rimet­te­re in discus­sio­ne pro­prio lo sta­ge tra scuo­la e lavo­ro alla luce di tan­te testi­mo­nian­ze dei diret­ti inte­res­sa­ti che evi­den­zia­no le innu­me­re­vo­li cri­ti­ci­tà e con­trad­di­zio­ni di que­sta alter­nan­za. Ma una revi­sio­ne, inspe­ra­ta visti gli orien­ta­men­ti del Gover­no, neces­si­te­reb­be di inve­sti­men­ti nel­la scuo­la.

Voglia­mo sof­fer­mar­ci sul­la figu­ra del pre­po­sto ricor­dan­do che in mol­ti luo­ghi di lavo­ro la respon­sa­bi­li­tà del dipen­den­te in mate­ria di salu­te e sicu­rez­za vie­ne anche barat­ta­ta con bri­cio­le sala­ria­li o con la pro­mes­sa di un avan­za­men­to di car­rie­ra.

Stan­do alle nor­me il pre­po­sto rive­ste il ruo­lo di sen­ti­nel­la (un ter­mi­ne mili­ta­re che descri­ve i luo­ghi di lavo­ro come del­le caser­me dove la cie­ca obbe­dien­za la fa da padro­na) del­la sicu­rez­za e di soli­to vie­ne indi­vi­dua­to nel capo squa­dra.

Ma anco­ra più nume­ro­si sono i casi nei qua­li il pre­po­sto vie­ne rite­nu­to tale anche sen­za alcun inca­ri­co for­ma­le, è il cosid­det­to pre­po­sto di fat­to con­si­de­ra­to respon­sa­bi­le in con­cor­so e al pari del dato­re in caso di infor­tu­ni e mor­ti sul lavo­ro e soven­te sen­za ade­gua­ta for­ma­zio­ne e coscien­za del­le sue respon­sa­bi­li­tà.

A distan­za di un anno dal­la sen­ten­za che puni­va il Rap­pre­sen­tan­te dei lavo­ra­to­ri alla sicu­rez­za giu­di­can­do­lo par­te inte­gran­te del­la sicu­rez­za azien­da­le quan­do inve­ce è, o dovreb­be esse­re, una figu­ra con­flit­tua­le con il dato­re elet­to o nomi­na­to dai lavo­ra­to­ri a tute­la del­la loro salu­te e sicu­rez­za, qual­che rifles­sio­ne va fat­ta pro­prio sui pre­po­sti di fat­to sen­za dimen­ti­ca­re che oggi Il Rap­pre­sen­tan­te dei lavo­ra­to­ri alla sicu­rez­za è pri­va di rea­le pote­re con­trat­tua­le e vie­ne con­ce­pi­to da sin­da­ca­ti con­cer­ta­ti­vi all’in­ter­no del­la filie­ra del­la sicu­rez­za azien­da­le.

Per­ché le sen­ten­ze in Cas­sa­zio­ne fan­no giu­ri­spru­den­za e il lavo­ra­to­re anzia­no, con mag­gio­re espe­rien­za, vie­ne con­si­de­ra­to cor­re­spon­sa­bi­le in caso di even­ti infor­tu­ni­sti­ci anche quan­do ese­gue ordi­ni e non ha alcun ruo­lo nel­la filie­ra del­la sicu­rez­za azien­da­le. Ci chie­dia­mo come sia pos­si­bi­le in una squa­dra ope­ra­ia che un lavo­ra­to­re anzia­no pos­sa inter­rom­pe­re la pro­du­zio­ne quan­do un gesto del gene­re potreb­be dare adi­to a prov­ve­di­men­ti disci­pli­na­ri, san­zio­ni e licen­zia­men­to.

Cre­dia­mo quin­di oppor­tu­no che i lavo­ra­to­ri e le lavo­ra­tri­ci sia­no mes­si a cono­scen­za dei rischi deri­van­ti dal rico­pri­re il ruo­lo di pre­po­sto sapen­do al con­tem­po che in caso di infor­tu­nio il lavo­ra­to­re anzia­no potreb­be esse­re rite­nu­to in ogni caso respon­sa­bi­le al pari del dato­re solo in base alla sua espe­rien­za e sen­za mai pren­de­re in esa­me la mera subal­ter­ni­tà ai supe­rio­ri.

Il pre­po­sto, desi­gna­to o di fat­to, deve infat­ti:

  1. sovrin­ten­de­re e vigi­la­re sul­l’os­ser­van­za da par­te dei sin­go­li lavo­ra­to­ri dei loro obbli­ghi di leg­ge e in caso di ina­dem­pien­za infor­ma­re subi­to i supe­rio­ri;
  2. veri­fi­ca­re che solo i lavo­ra­to­ri for­ma­ti sia­no pre­sen­ti nei luo­ghi di lavo­ro sen­za ave­re alcu­na oppor­tu­ni­tà di appu­ra­re la effet­ti­va pre­sen­za degli stes­si ai cor­si for­ma­ti­vi (e in assen­za di cor­si resta del tut­to impo­ten­te);
  3. richie­de­re l’os­ser­van­za del­le misu­re inti­man­do l’abbandono del posto di lavo­ro o la zona peri­co­lo­sa sal­vo poi non esse­re mini­ma­men­te tute­la­to in caso di ritor­sio­ne del dato­re di lavo­ro per ave­re bloc­ca­to una pro­du­zio­ne;
  4. infor­ma­re i lavo­ra­to­ri espo­sti al rischio di un peri­co­lo gra­ve e imme­dia­to anche se non è nel suo pote­re chie­de­re e rice­ve­re imme­dia­ta­men­te dpi, non è nel­le sue pos­si­bi­li­tà sug­ge­ri­re cam­bia­men­ti pro­dut­ti­vi a tute­la del­la salu­te sua e dei col­le­ghi.

Il pre­po­sto di fat­to sal­va allo­ra i dato­ri dal­le loro respon­sa­bi­li­tà in caso di infor­tu­ni e inci­den­ti sul lavo­ro ne rispon­de in sede civi­le e pena­le. Sarà il caso di pren­de­re atto di que­sta situa­zio­ne e apri­re una sta­gio­ne ver­ten­zia­le per rive­de­re le nor­ma­ti­ve, le respon­sa­bi­li­tà in caso di infor­tu­ni e mor­ti sul lavo­ro non pos­so­no rica­de­re sul­le figu­re più bas­se, ricat­ta­bi­li e sen­za effet­ti­vo pote­re per sal­va­re dai loro com­pi­ti di for­ma­zio­ne e pre­ven­zio­ne i ver­ti­ci azien­da­li

Fonte originale https://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/2024/11/il-preposto-di-fatto-come-penalizzare-i.html?m=1

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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