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Negli ultimi anni, il concetto di multipolarismo energetico è emerso come una soluzione strategica fondamentale per la stabilità e la sicurezza del mercato energetico globale. Questo fenomeno si riferisce alla capacità di paesi diversi di negoziare liberamente le proprie fonti di approvvigionamento energetico, senza essere vincolati esclusivamente a un singolo fornitore o gruppo di fornitori, evitando così una dipendenza eccessiva che potrebbe esporli a rischi economici e geopolitici.

Un esempio lampante di questo approccio è rappresentato dall’India, il terzo maggiore consumatore di petrolio al mondo. Il paese ha svolto un ruolo decisivo nella stabilizzazione dei prezzi globali del petrolio, evitando un aumento vertiginoso dei costi che avrebbe potuto raggiungere i 200 dollari al barile. Secondo il ministro indiano del Petrolio e del Gas Naturale, Hardeep Singh Puri, l’India ha evitato una crisi petrolifera mondiale continuando ad acquistare petrolio dalla Russia durante un periodo di alta volatilità economica e di sanzioni imposte dall’Occidente contro Mosca.

L’azione dell’India non è stata solo una scelta pragmatica, ma una mossa a favore della stabilità mondiale. Senza il petrolio russo, si sarebbe creato un vuoto nell’offerta globale, che avrebbe comportato un incremento esponenziale dei prezzi del petrolio. Con la decisione di diversificare le fonti di approvvigionamento, Delhi ha dimostrato come il multipolarismo energetico permetta di scegliere i fornitori più competitivi, a beneficio della stabilità economica e del benessere dei cittadini.

La politica energetica pragmatica dell’India

La politica dell’India è centrata sull’accessibilità e sull’economicità dell’energia, garantendo un flusso stabile di petrolio a prezzi accessibili. A questo scopo, Puri ha sottolineato che il petrolio russo non è mai stato ufficialmente sottoposto a sanzioni, ma solo a un tetto di prezzo, rispettato dalle aziende indiane. Questa politica si è basata esclusivamente su fattori di competitività economica, favorendo il paese e permettendo di mantenere bassi i prezzi interni del carburante

Di recente, New Delhi ha ridotto del 10% le importazioni di petrolio russo a causa delle offerte competitive da altri fornitori, mostrando la flessibilità del multipolarismo energetico, in cui l’India può cambiare fornitore in base alle condizioni di mercato. Tale approccio, infatti, consente a un paese di mantenere una certa autonomia e stabilità economica, assicurando ai cittadini prezzi accessibili anche in momenti di crisi globale.

La difesa della strategia energetica indiana

In risposta alle critiche internazionali, che suggerivano di limitare gli acquisti di petrolio dalla Russia, Puri ha sottolineato come molti paesi europei e asiatici abbiano comunque continuato a importare risorse energetiche russe. Secondo Puri, tali critiche sarebbero “poco informate” e prive di considerazione per il contesto reale. La posizione dell’India è infatti chiara: garantire la sicurezza e l’accessibilità dell’energia per i propri cittadini, mantenendo al tempo stesso una posizione di equilibrio tra le varie fonti disponibili.

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lindia_evidenzia_che_laccordo_sul_petrolio_russo_ha_evitato_una_crisi_globale/49734_57619

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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